20 August 2006

ATTO SECONDO. Scena prima



Una sala terrena nel Castello.

Una invetriata la divide da un grande giardino. Un verone.

Iago al di qua del verone. Cassio al di là.


IAGO.
Non ti crucciar. Se credi a me, tra poco
Farai ritorno ai folleggianti amori
Di Monna Bianca, altiero capitano,
Coll’elsa d'oro e col balteo fregiato.


CASSIO.
Non lusingarmi …


IAGO.
Attendi a ciò ch’io dico.
Tu dêi saper che Desdemona è il Duce
Del nostro Duce, sol per essa ei vive.
Pregala tu, quell'anima cortese
Per te interceda e il tuo perdono è certo.


CASSIO.
Ma come favellarle?


IAGO.
È suo costume
Girsene a meriggiar fra quelle fronde
Colla consorte mia. Quivi l’aspetta.
Or t’è aperta la via di salvazione.
Vanne.

(Cassio s'allontana.)